Gli artigiani della musica: esistono ancora?
La nostra storia sulla Terra, intesa come singole persone e in quanto civiltà umana, è indissolubilmente legata alla musica e alla storia della musica. A maggior ragione in Italia, dove l’arte e la tradizione hanno sempre avuto un rilievo importante, anzi fondamentale.
Come ben sappiamo infatti l’Italia è conosciuta nel mondo per il famoso brand Made in Italy, che a torto o ragione riesce ancora ad evocare sensazioni di qualità, artigianalità, passione e stile di vita superiore.
A torto perché diciamolo, non tutti gli Italiani vivono ancora queste sensazioni, né cercano di trasmetterle quando vanno all’estero: magari credono che siano un’illusione. A ragione perché – fortunatamente – il nostro Paese è ancora costellato di artisti, artigiani, amanuensi e professionisti che, sostanzialmente da soli, riescono a perpetrare l’idea di italianità nelle menti del presente.
Così pure nel mondo della musica, di cui l’Italia è stata uno dei capisaldi fin dai suoi principi. Sia per la presenza di artisti in grado di comporre o cantare celebri brani e melodie, sia per gli artigiani-artisti che hanno saputo costruire e forgiare strumenti musicali ancora oggi rinomati e riconosciuti per la loro eccellenza.
Prendi ad esempio questi ultimi, gli artigiani della musica. Anche se ormai ce ne sono sempre meno, è proprio in Italia che ancora resistono, intenti nelle loro botteghe a produrre manufatti di straordinaria qualità. Ovvero qualità fuori dall’ordinario, che non avresti modo di vedere altrimenti.
Non ne producono di tutti i tipi, è chiaro. Producono (anzi meglio usare il termine “realizzano”) soprattutto strumenti unici e ricercati, che non potresti mai trovare altrove. E il cui prezzo ovviamente non è quello della produzione in scala industriale: bisogna ripagare il tempo e le mani dell’artigiano che, dopo anni di studio ed esperimenti, riesce a dare vita a qualcosa che non ha uguali. Pezzi unici.
Viole, violini, clavicembali, chitarre, tamburi, fisarmoniche, strumenti a fiato e così via. Ma come distinguere realmente uno strumento musicale di ottima qualità da uno, magari industriale o “cinese”, più scarso?
Vuoi capire la qualità di uno strumento? Parti dalla sua storia
Se ami la musica e gli strumenti musicali, e vorresti avere uno strumento di buona qualità, a prescindere dal fatto che sia artigianale o meno, non c’è dubbio: devi partire dalla sua storia. Capire com’è nato, come si è evoluto, come e perché è strutturato in un certo modo e non in un altro..
Tutte informazioni che ti aiuteranno a capire a fondo quello strumento, a entrarci dentro e ad apprezzarlo in ogni suo aspetto. È così che si impara a scovarne pregi e difetti; o a comprendere l’arte e la fatica dell’artigiano che ci mette mano nel suo laboratorio. Pensa ad esempio a un liutaio che crea una chitarra acustica o a coloro che realizzano le fisarmoniche artigianali: mini orchestre che stanno tra due mani.
La storia della fisarmonica: strumento della tradizione italiana
La storia della fisarmonica è lunga, controversa e non sempre certa. Cose che la rendono anche più appassionante, no? Questo perché in tanti vorrebbero attribuirsi l’invenzione o almeno la paternità “territoriale” di questo antico strumento.
Pensa che qualcuno suggerisce che già il genio di Leonardo da Vinci ne avesse creato un prototipo, o comunque qualcosa di molto simile che in parte poté ispirare la nascita della fisarmonica. Anche se di fatto era un disegno che fino al 1970 non conosceva nessuno, e precedeva di 300 anni la sua invenzione.
Sappiamo che il primo brevetto della fisarmonica fu depositato a Vienna nel 1829 da Cyrill Demian col nome di Accordeon, ma sappiamo anche che già nella prima metà del 1800 i fratelli Carl e Wilhelm Zimmermann di Castelfidardo, emigrati in America in cerca di fortuna, fondarono una fabbrica di fisarmoniche a Philadelphia. E c’è chi invece la attribuisce al berlinese Buschmann.
In ogni caso colui che la trasformò in quella che si avvicina di più ai nostri giorni fu l’italiano Paolo Soprani, figlio di un’umile famiglia di contadini che, incuriosito dal suo funzionamento, la smontò e rimontò all’infinito. Per carpirne segreti, punti di debolezza e aree di miglioramento. Iniziò così in poco tempo, nello scantinato di casa ed assieme ai suoi fratelli, una produzione casalinga di fisarmoniche per i mercatini dei paesini vicini. Di li a poco il lavoro crebbe e.. guarda il dettaglio della storia della fisarmonica per approfondire le data e la storia.
La storia influenza le tipologie dello strumento
Prendiamo ancora ad esempio la fisarmonica. Ne esistono davvero tanti tipi! O meglio, possono essere categorizzate sulla base di diversi aspetti, come i suoi che producono, il sistema che adottano o le “destinazioni d’uso”.
Ci sono le fisarmoniche a bottoni e quelle a tastiera, quelle cromatiche e quelle diatoniche, quelle da liscio, quelle da concerto e quelle da studio…
Ognuna è nata (e si evolve) in base al contesto culturale e storico, alle esigenze e alla versatilità. Ecco perché conoscere la storia di uno strumento ti può aiutare a capire appieno quello che fa per te: se conosci le tue esigenze e le tue preferenze, musicali e di metodo, sapere la storia ti aiuterà a trovare lo strumento più soddisfacente in assoluto.
Come si costruisce una fisarmonica?
Ricordi Quark? Prima ancora che diventasse Super Quark con il grandioso Piero Angela. Una delle migliori trasmissioni di Rai Uno, e forse dell’intera televisione italiana.
Anni fa aveva fatto un bel servizio su come si realizza una fisarmonica, in particolare quelle costruite nel distretto di Castelfidardo: comune della provincia di Ancona (Marche), conosciuto in Italia e nel mondo per le sue fisarmoniche, i suoi artigiani e le sue mostre dedicate. Non a caso è chiamata “la città della fisarmonica”.
Su Youtube si trova un video di quel servizio di Quark, che in appena 10 minuti racconta tutti i principali passaggi necessari per creare una fisarmonica bella e suonante. Da vedere!
Come riconoscere uno strumento di buona qualità?
Se parliamo in generale, dopo averne conosciuto la storia e le caratteristiche più importanti, dovrai far attenzione al suono, ai materiali, al produttore, alle garanzie apposte sullo strumento, alle eventuali recensioni positive di quel produttore e di quegli strumenti, al supporto sul quale potrai contare in caso di bisogno, alla disponibilità di pezzi di ricambio e di accessori e così via.
Se si parla di fisarmoniche nello specifico, oltre alle cose appena elencate, dovrai valutare l’elasticità e la resistenza dei materiali, la precisione del cantabile (la tastiera manuale riposta sul lato destro), la “potenza” e la pressione esercitata dal mantice, la qualità delle membrane, la disposizione e i materiali delle ance (dette anche voci) ovvero le piccole lame d’acciaio che vibrando producono il tipico suono e così via.
Quanto costa una fisarmonica di buona qualità?
Il costo di una fisarmonica è molto variabile e dipende da numerosi aspetti. Possono partire dai 30 euro – e in questo caso si tratta per lo più di giocattoli di plastica per bambini – fino a svariate migliaia di euro. Il prezzo medio di un prodotto di qualità interessante va dai 1.000 ai 5.000 euro, ma non mancano pezzi da collezione che superano serenamente i 10.000 euro!
E in questo senso le fisarmoniche, in particolare quelle artigianali con particolari intagli e dettagli, possono considerarsi come dei veri e propri investimenti.
Per iniziare si possono comunque trovare strumenti a prezzo molto più contenuto! Vai alla pagina sulle migliori fisarmoniche per iniziare.